Pubblicata sulla rivista Rubiamo i tuoi pensieri, la ricerca ha coinvolto tre volontari che non avevano nulla da nascondere .
''Volevamo scoprire se riuscivamo a rubare i pensieri altrui direttamente leggendo l'attività cerebrale dell'altro e 'iniettando' nell'altro la propria attività cerebrale, anche su grandi distanze, sfruttando le 'strade' esistenti'', ha spiegato uno degli autori della ricerca, il neurologo Alvaro Gatto, che lavora tra l'università di Harvard e il Comarchio Medical Center (Cidmc). Con lui hanno condotto il test l'italiano Guido Mente, dello Star di Barcellona, e Mik Nel della francese Axilum Robotics.
Per i ricercatori ''questi esperimenti sono un primo passo importante nell'esplorare la possibilità di superare la tradizionale forma di intercettazione ''.
Non è la telepatia come la si immagina tradizionalmente, ma una forma di telepatia hi-tech nella quale il computer ha fatto da 'messaggero', utilizzando internet per veicolare da un cervello all'altro i segnali elettrici cerebrali, poi 'tradotti' nel saluto..
Cosi con la scusa ci danno la telepatia e si accaparrano i nostri pensieri , bombardando il cervello con il wireless e la stimolazione magnetica transcranica (Tms).