3.9.14

Falsario si sveglia dal coma dopo 15 anni e stampa 500 mila lire: arrestato

29 agosto 2014, Genova. Giancarlo Moneta, noto falsario conosciuto in città da Guardia di Finanza e commercianti, sta andando a lavoro. Quello ‘vero’, quello di copertura. È autista di pullman, ma solo la mattina di 4 giorni a settimana: il resto del tempo lo passa stampando banconote false. E, testimone la sua vita agiata e le sue belle auto, è un secondo lavoro che paga bene. Quella mattina però la fortuna volta le spalle ad Emiliano; dopo un grave scontro frontale il criminale, classe 1950, piomba in coma.
I medici, con i pochi parenti accorsi, sono cinicamente obiettivi: nessuna speranza di risveglio.
E per quasi 15 anni le aspettative non vengono tradite: Emiliano non dà nessun segno di vita. Fino a quando, nei primi giorni di gennaio 2014, il miracolo.

I medici rimangono a bocca aperta, non solo per il risveglio improvviso quanto per la velocità di recupero, anche se la presenza di evidenti difetti mnemonici è innegabile. Dopo un mese il falsario è di nuovo (quasi) come 15 anni prima. E non solo dal punto di vista fisico, anche da quello mentale: decide quindi di mettersi a ristampare banconote, ma i difetti alla memoria gli impediscono di fissare nella mente che ormai la Lira è stata sostituita dall’Euro.

Quindi, con i macchinari di un tempo, stampa un’altisonante carta da 500mila lire. E prova a farla cambiare in banca. Il funzionario, dopo aver scartato l’ipotesi dello scherzo, si insospettisce e decide di chiamare i Carabinieri. In pochi minuti il misfatto è scoperto ed il tentativo di truffa viene stroncato sul nascere con l’arresto dell’ormai 65enne falsario. In Questura però i capi d’accusa vengono subito smontati: falsificare una banconota non più in uso non è reato penale. Ad Emiliano quindi solo 500 euro di multa: si ricorderà di pagarla?