Come per molti della mia generezione
appassionati di vera “ricera di confine”, Nikola Tesla ha sempre
rappresentato il modello di “genio” ideale. Il papà che tutti quanti
avremmo voluto avere: creativo, risolutore, visionario, poliedrico,
capace di cambiare il mondo attraverso l’uso di una scienza ‘mistica’…
ma soprattutto “umana”. Un individuo dipinto dalla stampa alternativa
mondiale come lo “scienziato stregone” o lo “scienziato mistico”, il
quale avrebbe potuto liberare il mondo dai suoi aguzzini “banchieri”,
attraverso la diffusione gratuita di energia elettrica in tutto il
globo.
Indice: Tesla L'umanitario - Tesla il Genio - Tesla la Vittima - Testa totalirario ?
Indice: Tesla L'umanitario - Tesla il Genio - Tesla la Vittima - Testa totalirario ?
In altri precedenti lavori mi sono spesso interessato a lui non
tanto per il suo aspetto da potenziale “scienziato eroe”, da un certo
punto di vista è assolutamente irrilevante, ma più
che altro per i suoi processi mentali e cognitivi che lo portavano a
creare nella sua mente le immagini visive necessarie allo sviluppo delle
sue invenzioni, prima ancora che queste fossero realizzate
materialmente. Evento che è accaduto molte volte al sottoscritto durante
i miei ritiri in DARKROOM e che posso confermare nel modo più assoluto
il suo funzionamento.
Ciò che però non mi sono mai soffermato di
analizzare in profondità è sicuramente lo svolgimento di alcuni fatti ed
eventi che lo coinvolsero in maniera diretta. Fatti che raccontano una
storia di quest’uomo ben diversa dal folclore mistico dal quale è stato
circondato in questi anni dalla stampa “new age”. Pertanto in questo
lavoro non analizzerò le sue invenzioni o il suo genio, questi sono
aspetti assolutamente indiscutibili, ma la sua insospettabile ed oscura
personalità. E se è vero che ognuno di noi porta dentro di se, per dirla
alla junghiana, “uno molto cattivo” al quale prima o poi bisogna
arrendersi in un certo qualmodo, qual’era il lato oscuro di Nikola
Tesla?
Era davvero un’inguaribile romantico “umanitario”, oppure reggeva
le sue fondamenta ideologiche nel più profondo “totalitarismo”? A
quanto pare, dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa di suo pugno e
da alcuni fatti che lo vedono coinvolto, i quali non sono mai stati
presi in considerazione più di quel tanto dai suoi numerosi ammiratori,
emerge un lato della sua personalità che in realtà ben pochi si
aspetterebbero.
“Il più grande genio di tutti i tempi è stato sicuramente Nikola Tesla, la cui nascita, assieme a quella di Einstein, rappresenta un evento che accade solamente una volta ogni cinquant’anni. Tesla era un grande idealista umanitario consumato dalla passione di voler salvare il mondo dalla povertà e dalla guerra. Un extraterrestre venuto da Venere, Tesla fu un inventore super-uomo il quale possedeva l’incredibile capacità di visualizzare nella mente il funzionamento delle sue macchine prima ancora di inventarle. Tesla, il genio prodiogioso, il genio dimenticato da tutti, lo stregone, l’uomo fuori dal tempo, il mago con il fulmine nelle sue mani. La sua astrusa, esoterica tecnologia elettrica viene meglio interpretata dagli esperti di fisica quantistica e dall’elettromagnetica scalare.”
“In tarda età, impoverito e dimenticato e da tutti, Tesla è stato ucciso dagli agenti governativi americani in una squallida stanza di un’albergo di Manhattan, e tutti i suoi documenti confiscati e soppressi dall’FBI. La tecnologia di Tesla persiste a rimanere segreta al pubblico e utilizzata in maniera criminale nei cosiddetti ‘black projects’, come il Philadelphia Experiment e HAARP.”
“L’antigravità degli UFO è una tecnologia di Tesla, così come il ‘vuoto quantistico’ e i generatori di energia del punto zero. La tecnologia di Tesla ci ha regalato il ‘Tesla Scaler Potentizer’, gli orologi Teslar e la Tesla’s Electric Sportcar. Ed è stato il trasmettitore di Tesla che ha causato la devastante esplosione nella Tunguska del 1908.”
Tutto quanto appena riportato passerebbe
in un qualsiasi talk-show radiofonico notturno come un’insieme di
dichiarazioni intelligenti ed intellettuali. Ma queste sono solo alcune
di quelle estrapolate dalla stampa generalizzata e generalizzante che
contribuisce a mantenere elevato e privo di contrdditorio il folclore
mistico creato attorno a Nikola Tesla, atto a sentimentalizzare,
romanticizzare e mistificare la sua memoria, rendendolo un personaggio
fantastico e totalmente al di fuori di ogni umana comprensione. Il
cosiddetto “mystique” è un movimento intelletuale che distorce
biografie, storia e scienza; è una piaga, una moda per riviste come
Vogue abbracciata dai ‘media di confine’, la cui risonanza è stata
successivamente amplificata dai mass-media mondiali. Il movimento
“mystique” sta impiantando le sue radici nella nostra cultura come una
‘verità ufficiale’ oltre a quella ufficializzata, priva del benché
minimo senso critico. Vediamo quindi di analizzare ogni aspetto
mistificato del personaggio Tesla, che un sano senso critico dovrebbe
prendere in considerazione prima di generare scalpori e sensazionalismi
infondati attorno alla sua figura.
TESLA “L’UMANITARIO”
La figura sentimentalizzata di Nikola
Tesla proviene da quel fantomatico idealismo umanitario insito in ognuno
di noi, sempre pronto a combattere l’establishment governativo per il
beneficio di tutta la società umana. Ciò non toglie che, contrariamente a
quanto vorrebbe far apparire il movimento “mystique”, Tesla era innanzitutto un ingegniere.
L’ignegneria fu la sua educazione e la sua “consumante passione”
l’ossessiva pratica odierna nello studio e nello sviluppo delle sue
invenzioni, e solo incidentalmente, Tesla, poteva in cuor suo aver
sperato che le sue invenzioni avrebbero potuto un giorno far compiere
all’umanità un balzo verso la pace, l’abbondanza e il comfort, e ad un
uso più efficiente dell’energia. Ma perché ho scritto incidentalmente?
Tesla era indubbiamente un idealista, ma
‘idealismo’ non è affatto sinonimo di ‘filantropia’, come spesso i
teorici del complotto e il movimento “mystique” tendono ad associare.
Anche Hitler era un ‘idealista’ e un grande ‘filantropo’, a modo suo
ovviamente, e ciò è espresso molto chiaramente nel suo testo di
propaganda Mein Kampf, ciò non toglie che il suo mondo ‘ideale’
avrebbe dovuto fare a meno di coloro che considerava “ratti”. La
passione idealistica di Tesla era molto poco orientata all’altruismo e
tutta concentrata assolutamente nei confronti dell’ingegneria. Egli
infatti sosteneva che solamente le infinite possibilità offerte dalle
macchine potevano condurci alla nostra ultima e logica conclusione
evoluzionaria. Tesla aveva un incorreggibile rispetto per i suoi istinti
intuitivi, perciò rispettiamo Tesla innanzitutto per il suo
personaggio. Ma non è sufficiente. La “mystique” necessita per forza di
cose dei paragoni con la santità.
Lo spirito inventivo di Tesla lo
spingeva senza tregua, spesso inconsapevolmente, verso gli interessi di
quel sistema ‘elitario’ che oggi viene scrupolosamente additato e
denunciato da un’altra grande Multinazionale: la Cospirazionismo Spa.
Un movimento di burattini e burattinai volto allo sconvolgimento e al
sovvertimento delle regole imponendo, guardacaso, altre regole. Il sogno
di Tesla, come ultima realizzazione del suo sistema wireless, era
quello di un “Unico Sistema Mondiale”
centralizzato. Infatti, la Torre costruita a Wardencliff (vicino a
Shoreham, Long Island) doveva essere il prototipo di un
trasmettitore-amplificatore che assieme ad altri sparsi per il mondo
avrebbe di fatto costituito la base di un network di comunicazione
globale, creato appositamente per incentivare i collegamenti telefonici,
il telegrafo, le comunicazioni di borsa e persino il FAX, così come
voce e musica su scala globale… In altri termini, un sogno dal carattere
prettamente monopolista e assai poco rivolto al liberalismo
nel bene della collettività.
Il trasmettitore-amplificatore di
Wardencliff avrebbe anche avuto il potenziale di propagare l’energia
elettrica sul pianeta senza l’utilizzo dei cavi, ma questo potenziale
non venne mai esposto nella sua brochure che promozionava il suo
progetto di un “Sistema Mondiale”: brochure che fu messa nelle mani di ricchi imprenditori e banchieri,
e non nelle mani di normali cittadini coscienziosi, i quali avrebbero
potuto benissimo unire gli sforzi e aiutare “l’umanitario” Tesla a
realizzare i loro sogni. Ma il mondo, come ben sappiamo, non è in mano
al popolo e questo non perché esistono i banchieri e i potenti, ma
perché il popolo, come un’onda di pensiero disordinata e subordinata ai
bisogni e ai desideri materiali immediati, non è assolutamente
consapevole del suo potere organizzativo. E quando cerca di organizzarsi
per cambiare le cose, finisce che non cambia un bel nulla e s’affloscia
come un palloncino sgonfio.
Tesla quindi, pubblicizzò il suo sistema
wireless di distribuzione dell’energia elettrica al suo finanziatore
J.P. Morgan? Di questo non si trova alcuna traccia storica in nessun
dialogo, lettera o articolo di giornale. Perciò la domanda fulcro
potrebbe essere: è davvero plausibile che Tesla minacciò il
capitalismo attraverso la distribuzione dell’energia elettrica gratuita,
fino a spingere Morgan ad insabbiare il progetto come il movimento
“mystique” vuole farci credere? Non necessariamente. Solamente il
formidabile progetto in se avrebbe potuto spingere Morgan ad abbandonare
Wardencliff. Infatti il più grande sogno di Tesla avrebbe condotto il
futuro sistema radiofonico a una centralizzazione globale difficilmente
ottenibile persino ai giorni nostri, e a quel tempo non esisteva alcuna
struttura istituzionale multinazionale, corporativa o governativa sulla
quale fondare questo tipo di sistema. Al volgere del secolo, la JP
Morgan avrebbe potuto certamente sognare globalisticamente ma sarebbero
occorsi almeno trent’anni di sviluppo prima di vedere stabilita una rete
radiofonica su scala nazionale. Figuriamoci su scala mondiale.
La realtà, come dico sempre, supera di
certo qualsiasi immaginazione, in particolar modo quando una certa
immaginazione sembra essere divenuta, grazie alla propaganda, una realtà
comune ed accetata.
Il movimento “mystique” vorrebbe quindi
donarci l’immagine di un Tesla liberale e umanitario, paladino dei
diritti umani e politicamente corretto, ovviamente secondo la moderna
etichetta. Sfortunatamente Tesla non corrisponde esattamente a questo
modello di personalità. I tecnologici puristi, come Tesla, posseggono
una visione drasticamente tendente al meccanicismo sociale. Per lui la
società intera era una grande “macchina”, un sistema integrato e come
tale necessitava di venire “perfezionato”. Così, vedeva il suo Sistema
Mondiale come una forza civilizzatrice e senza mezzi termini lo espresse
di suo pugno:
“Sarà un sistema altamente efficente di illuminazione delle masse, in particolar modo per quelle nazioni scarsamente civilizzate e poco raggiungibili”.
“[...] le leggi generali che governano il movimento nei reami della meccanica sono applicabili anche all’umanità. Vi sono tre modi nei quali l’energia del progesso umano può venire potenziata: Primo, dobbiamo aumentare la massa. Questo concetto meccanico applicato all’umanità significa migliorare le proprie condizioni di vita, attraverso la salute e l’eugenetica. Secondo, dobbiamo ridurre la forza di frizione che impedisce il progresso, come l’ignoranza, l’insanità e il fanatismo religioso. Terzo potremmo arrivare a moltiplicare l’energia della massa umana incatenando le forze dell’universo, come quelle del Sole, dell’Oceano, dei Venti e delle Onde.”
In questo contesto, quando Tesla parlò
di “illuminazione”, non fece riferimento alla corrente elettrica ma
bensì all’indottrinamento educativo (illuminazione), soprattutto per
quelle “nazioni scarsamente civilizzate”. Una visione assolutamente poco ‘ribelle’ e ‘liberale’, ma molto compiacente al sistema imperante.
Cosa significa per Tesla il termine “civilizzazione”? Leggimolo dalle sue stesse parole:
“Nessuna comunità può esistere e prosperare senza una rigida e drastica disciplina. [...] La legge e l’ordine necessitano assolutamente del mantenimento di una forza organizzata e preparata, pronta a schiacciare qualsiasi tentativo di sovvertire l’ordine”.
Capito l’antifona? E’ divertente
osservare il fanatismo di coloro che oggi sono “contro questo” e “contro
quello” e che difendono il nome di Tesla senza nemmeno aver letto un
tubo di ciò che egli abbia detto o scritto. Se il suo progetto fosse
stato attuato nei termini da egli stesso descritti questi non sarebbero
nemmeno venuti al mondo! Tesla, un assoluto credente nelle forze
organizzate militari, inventò armi da guerra (navi robotizzate e
sottomarini, raggi della morte ecc.) che provò a vendere alla Marina
Militare e al Dipartimento della Guerra.
Il movimento “mystique” vorrebbe fare
quindi di Tesla un “pacifista” perché idealizzò un sistema robotico,
meccanizzato e completamente automatizzato, il quale avrebbe dovuto
rimpiazzare gli esseri umani con delle macchine durante le battaglie. Un
concetto assolutamente speculativo dal momento che di fatto la “guerra”
pone le sue fondamenta sul predominio di una razza sopra l’altra,
attraverso la morte e la distruzione. Se non vi sono morti come si fa a
conquistare un popolo o una terra? Con l’economia direte voi, e di certo
la Cina ha ben compreso questo meccanismo. Ma non è l’economia
nient’altro che un’altro sistema robotico, meccanicizzato e
centralizzato che di fatto schiavizza intere popolazioni? Secondo i
beoni della “mystique” potremmo dunque mandare in guerra le macchine,
oppure magari giocarci l’esito di una battaglia con una partita di
calcio. Sono la stessa cosa no? Tesla in realtà previde un insieme di
armi di distruzione di massa e la possibilità che queste fungessero da
deterrente per qualsiasi tentativo di sovvertire la pace. In altre parole lo stesso sistema di pacifismo preventivato da Kissinger.
Tesla, l’inventore del sistema di
controllo remoto wireless, previde l’attuale sistema bellico
“teleautomatico” dove dei velivoli Predator, controllati da un bunker
localizzato in Nevada, spediscono bombe e missili sull’Afganistan.
Tesla, l’ingegnere ‘purista’, confidò
nella realizzazione di un’altro spauracchio: “l’ingegneria sociale”, la
quale includeva una raffinata selezione razziale attraverso l’eugenetica:
“Nell’anno 2100 vedremo finalmente l’eugenetica ben affermata. In passato, la legge che disciplinava la sopravvivenza del più forte è stata soppressa. Il nuovo senso di compassione dell’uomo cominciò ad interferire con lo spietato funzionamento della natura. Di conseguenza, oggi continuiamo a mantenere vivi e ad allevare degli individui che sono inadatti.”“Da qui a un secolo non accadrà mai più che una persona normale possa accoppiarsi con una persona che sia geneticamente inadatta, o che possa sposare un criminale abituale.”
“I governi” disse, “dovrebbero prevenire la riproduzione di individui non idonei al sistema attraverso la sterilizzazione e alla guida deliberata dell’istinto di accoppiamento”. Dall’ultimo lavoro pubblico di Nikola Tesla scritto pochi mesi prima della sua morte: ‘A Machine to End War’ [link]
Queste sue parole mi fanno venire in mente la scena iniziale di Minority Report, dove la Precog aprendo gli occhi grida: “omicidioooooooo”. Vi immaginate dunque un sistema di “guida deliberata dell’istinto di accoppiamento” con un Precog rinchiuso dentro una piscina che aprendo gli occhi dice: “scopata non autorizzataaaaaaaaa”…
Fermi tutti! Siamo della PRE-CRIMINE SESSUALE, siete in arresto per il
futuro tentativo di mescolare i vostri effluvi attraverso un amplesso
non autorizzato! Non avete richiesto il modulo 432000 barra bis!
Arrestateli!
Scherzi a parte, credo possiate constare voi stessi l’entità di ciò che Tesla espresse con le sue parole.
Umanitario quindi, oppure totalitario? Decidete voi.
TESLA “IL GENIO”
E’ garantito. Se il termine genio
possiede un qualche significato questo è senza dubbio attribuibile a
Nikola Tesla. Il problema semmai è: quanto del significato di una parola
può essere espresso se questa diviene un cliché? In una qualsiasi
conversazione, quando viene citato il nome di Tesla, se non vi sentirete
rispondere un “Chi?”, riceverete entro cinque secondi “Ah, sì! Il grande GENIO!” Provateci. Fatelo e vedrete quanto mi sbaglio.
Esiste una biografia di Tesla nel cui
titolo non sia presente la parola “genio” oppure una sua variante? Un
giornalista di riviste del 1940, John O’Neill, scrisse un panegirico
intitolato Prodigal Genius (1946) il quale divenne
immediatamente uno standard istituzionalizzato. L’entusiasmo espresso da
O’Neill nei confronti di Tesla potrebbe senz’altro essere stato
genuino, eloquente e ben ricercato, ma la sua spinta non era altro che
un’eco di una vasta campagna pubblicitaria, tutta concentrata nel
massimo splendore e apogeo di Nikola Tesla. La biografia di O’Neill,
pubblicata ancora oggi, costituisce un precedente promozionale
obbligatorio che permea tutte le successive biografie su Tesla, così
come tutte le discussioni che trattano l’uomo che rappresentava e il suo
lavoro.
“Tesla, il grande genio della matematica e della fisica, inventò il concetto di ‘energia del punto zero’.” asserisce Michio Kaku, il teorico delle stringhe, il quale ha autoproclamato se stesso un “genio”.
Avrebbe potuto esistere l’era elettrica senza Nikola Tesla? Il movimento “mystique” dice: puoi scommetterci anche le ossa. Ma vi è una ragione ben precisa.
Al suo culmine Tesla fu promosso come
l’uomo copertina dell’emergente industria elettrica, la quale traeva
tutto il suo vantaggio dalla corrente alternata da lui inventata. Non è
per nulla un segreto che attorno al 1900 Tesla era famoso quanto Thomas
Alva Edison, il quale fu romanticizzato al pubblico (nonché romanzato)
da tutta la stampa con il preciso intento di promozionare questa nuova
industria, la quale si sarebbe presto sviluppata all’interno di un
pacchetto degli onnipotenti monopoli di Samuel Insull ed Enron (!!!).
Ovviamente, solo più tardi, i media avrebbero trasformato il loro
geniale “cucciolo” in un uomo invisibile, dimenticato da tutti, la cui
esposizione venne limitata a qualche conferenza stampa annuale in
occasione dei suoi compleanni.
La ragione primaria di tutta questa
propaganda sulla corrente alternata di Tesla, si mescolava ai bisogni di
un sistema industriale che non avrebbe potuto espandersi utilizzando il
sistema di Edison della corrente diretta. Ma è discutibile che gli
alternatori, i motori e i trasformatori che il sistema necessitava per
il suo progresso, avrebbero potuto essere inventati da uno o altri
“geni”. Chiunque difenda Tesla o il movimento “mystique” che lo
circonda, rabbrividiscono a questo pensiero, poiché ciò viene visto come
un evento “impossibile”. Certi sostenitori dell’impossibile, spesso
agiscono proprio come degli scettici al contrario, e il tanto
bistrattato senso critico va a farsi benedire.
Il marchio di fabbrica “Tesla” quindi fu
utilizzato dal sistema e di colpo cancellato. Ma questo marchio, a
quanto pare, sta vivendo un vero e proprio revival in moltissimi prodotti, inclusa la famosa Tesla Roadster,
la quale, con il suo costo di ben oltre i 100.000 dollari non si può
di certo definire una “utilitaria”. Che dire poi degli “orologi” di
Tesla, i quali promettono senza alcun fondamento l’armonizzazione del
campo magnetico umano, ed altre deliranti proposte?
Ciò che Tesla ereditò fu una fisica
pre-modernista che lo spinse ad esplorare con eccezzionale apertura
tutte le possibilità tecnologiche, e potrebbe essere la ragione per la
quale molti modernisti, nella loro profonda invidia, sentirono di dover
ostacolare le sue conoscenze all’umanità. Altri, ritengono Tesla così
assolutamente eccezzionale da dover per forza di cose provenire da
un’altro pianeta. Ad enfatizzare ulteriormente questo cliché dello
‘scienziato pazzo’, è un’altra istanza che differenzia il caso speciale
Nikola Tesla da tutti gli altri: era strano e possibilimente assolutamente fuori di testa.
Così, i biografi, spesso intrattennero i lettori inzuppando i loro
testi con ogni genere di eccentricità maniacale: l’eccessivo lavaggio
delle mani durante la giornata, la pila di tovaglioli al ristorante
Delmonico, il suo rifiuto di stringere le mani ecc. ecc. Tutto questo
non fece altro che inscatolare il personaggio di Tesla in un cliché
paradossale, in modo che nessuno poté più vedere l’uomo ma le sue manie.
A parte il cliché del genio, possiamo
responsabilmente descrivere Tesla come il possessore di un intuito
eccezzionale, che fosse un sensitivo, uno che nel tempo avesse mantenuto
originale l’intuito proprio della natura di bambino? Tutto questo è
certamente supportabile se discusso in modo intelligente ed equilibrato.
Ad esempio, uno dei lavori che senz’altro gli offre sollievo da questo cliché del genio pervasivo, è il libro Enigma Fantastique
di W. Gordon Allen (Health Research). Il libro rivive il parallelismo
tra la vita di Nikola Tesla e quella di Rudolf Steiner. Secondo Allen,
fu la sua distintiva educazione a renderlo speciale. Alcuni istruttori
gesuiti fecero la loro parte così come varie scuole mistiche e
misteriche che circolavano nell’Europa orientale nel periodo in cui
Tesla studiava a Gruz. Di fatto, cosa che nessuno riporta, Tesla fu un
I-NI-ZIA-TO. Tutto ciò gli impose una disciplina “del se” alquanto
inusuale la quale spingeva sia il corpo che la mente allo sviluppo di
una rigorosa auto-applicazione quotidiana. Ecco le forze distintive di
Nikola Tesla. Il cliché del “genio sentimentale” gioca del tutto a suo
sfavore e al concetto stesso di “potenziale umano” in generale. Se ci
pensiamo bene, il “genio” fine a se stesso, propagandato dai mass-media
come “unico al mondo”, è quasi un monito per qualsiasi individuo: “lui era un genio, io sono solo un pirla”, oppure “ciò che lui ha fatto per me sarà impossibile da realizzare, perché lo sanno tutti che lui era un genio e io non lo sarò mai”.
In questo modo si ridurrà ulteriormente la possibilità che in futuro il
mondo possa partorire altri Tesla, Einstein, Freud e Jung, attraverso
l’auto-miglioramento e l’auto-esplorazione delle proprie qualità
potenziali, le quali ripeto, sono il frutto di una rigorosa applicazione
delle regole che governano la nostra psiche. “CONOSCI TE STESSO”.
TESLA “LA VITTIMA”
Il cliché della “vittima” attribuito al
genio, si adatta perfettamente al ruolo dell’inventore (così come agli
scrittori, ai musicisti e agli artisti). Perciò, il movimento
“mystique”, vuole il nostro geniale Tesla morto in povertà, dimenticato
da tutti in una squallida topaia. Il suo presunto assassinio, di tanto
in tanto fa capolino in qualche copione, e il mito vuole che tutto il
suo lavoro sia stato soppresso e rubato da quei sobdoli “agenti
governativi” dell’FBI.
E’ assolutamente vero che, dopo essere
stato mollato da J.P. Morgan, Tesla soffrì diverse umiliazioni
economiche. Ad esempio, vi sono forti evidenze che fu costretto ad
impegnare al Waldorf Hotel gli interessi maturati a Wardencliff, nel
tentativo di coprire i suoi debiti. Ma il movimento “mystique” manca di
esaltare il fatto che Tesla morì alla veneranda età di 87 anni, non
certo un’età troppo prematura per passare a miglior vita, e non era
nemmeno in povertà, ma viveva in una stanza d’albergo al New Yorker: un
hotel di semi-lusso, il quale non era esattamente il Waldorf ma una
degna abitazione per un anziano signore che viveva in una piccola
cittadina ricca di ristoranti, negozi e servizi di ogni genere. Il New
Yorker era un posto assolutamente decente per un venerabile inventore in
arrivo al capolinea della vita. In più potremmo discutere la ragione
perché mai non si comprò un’abitazione come tutti quanti, ma viveva in
un Hotel di semi-lusso. Questo tratto è assolutamente giustificato per
quei tempi, in quanto molte celebrità preferivano vivere in Hotel,
poiché questo stile di vita forniva loro una certa esclusività sociale: noi possiamo, tu non puoi; noi siamo i ricchi tu sei la plebe.
E Tesla, non era assolutamente incline ad intrattenere dialoghi e
conversazioni con persone di poco conto, ma si trovava invece
perfettamente a suo agio nella cerchia delle persone che contano.
Sulla questione del suo “assassinio”,
permettemi di disquisire. Uccidere infatti a sangue freddo un’esile
ometto di 87 anni, non si addice di certo ai metodi utilizzati dai
cosiddetti “agenti governativi”. Al termine della sua vita Tesla non
godeva più della credibilità di qualche decennio prima, e lui stesso
contribuì a questo triste successo, soprattutto quando incominciò a
dichiarare di aver parlato con i marziani e con le persone morte.
Pertanto la sua presunta uccisione a scopo di confisca dei suoi
documenti, non è assolutamente giustificata e nessun record storico
fornisce anche una sola testimonianza in favore di queste affermazioni.
Dopo la sua morte, i documenti di Tesla
furono effettivamente confiscati, ma non dall’FBI così come vuole il
rabbioso cospirazionista di turno, ma da una divisione operante
all’interno dell’Immigrazione definita Division of Alien Property
(Divisione delle Proprietà degli Immigrati). Potrebbe essere vero che
molte note presenti all’Hotel New Yorker siano sparite, e ci piacerebbe
molto poterle studiare, ma posta in questi termini è una distorsione che
conduce irrimediabilmente il lettore a porsi lugubri dubbi, mentre
invece abbiamo così tante informazioni sulla sua tecnologia, descritta e
dettagliata in centinaia di brevetti oggi facilmente accessibili a
tutti attraverso Internet. Inoltre esistono centinaia di volumi scritti,
i quali collezionano un vasto numero di sue conferenze, brevetti,
articoli e ricchi documenti sulla tecnologia Radio intitolati “Colorado Springs Notes”.
Vittima? Chiunque abbia investito tempo e
danaro nell’incerta arte dell’INVENZIONE, vorrebbe anche solo per
qualche istante aver avuto la “sfortuna” di quest’uomo. Sfortuna stimata
in decine di milioni di dollari: una cifra che a quei tempi lo rendeva
certamente uno degli uomini più ricchi del pianeta. No, Tesla, comparato
a quei milioni di creativi che giornalmente rischiano su delle idee che
non verranno mai prese in considerazione, quando addirittura queste non
finisco depredate all’ufficio brevetti, non può assolutamente portare
sulle sue spalle l’appellattivo di “vittima”. Tesla fu un uomo
estremamente ricco e che visse il 90% della sua esistenza nell’agio più
sfrenato.
Sulla questione economica e dei
contratti stipulati, Tesla non fu fregato solo da J.P. Morgan, ma anche
da George Westinghouse. E’ vero che Westinghouse firmò quel contratto
“un dollaro per ogni motore elettrico”, dal quale potrebbe senz’altro
aver incassato milioni di royalties su gli alternatori, i motori e i
trasformatori da lui costruiti. Ma è generalmente sottostimato il fatto
che J.P. Morgan aveva puntato una pistola alla schiena di Westinghouse,
il quale era stato precedentemente finanziato, così come Morgan aveva
finanziato Tesla, Edison ed altri pionieri dell’industria statunitense.
J.P. Morgan era di fatto il link bancario tra la città di New York e
quella di Londra, e tali condotti di capitali dall’Europa guidarono
l’intera rivoluzione industriale degli Stati Uniti. Se possiamo definire
Tesla “una vittima”, lo è stato senza dubbio nei confronti delle scelte
che ha compiuto.
E’ vero che gli ultimi lavori di Tesla
ricevettero una soppressione, ma moltissime delle sue invenzioni
finirono sullo scaffale dei brevetti e realizzate nel mercato.
Successivamente, è altrettanto evidente che l’intero sistema ha fatto di
tutto pur di cancellarne la fama, ma non vi è mai riuscito sino in
fondo perché di fatto il nome di Tesla, per paradosso, ha sempre
resistito in maniera persistente proprio grazie a quella fama
“eccentrica” costruita intorno alla sua figura nei decenni precedenti.
Questo almeno fino agli anni ’80, i quali hanno assistito impassibili
alla sua “resurrezione”.
TESLA: L’ESPERIMENTO PHILADELPHIA E ALTRO FOLCLORE
Così come spesso sostenuto dal movimento
“mystique”, Tesla ha mai avuto niente a che vedere con il folclore
creato attorno al famoso Esperimento Philadelphia? Come tutti sanno la
storia dell’Esperimento Philadelphia narra delle possibilità
tecnologiche di rendere invisibile alla vista un grosso oggetto (in
questo caso un’intera portaerei) per scopi militari. L’esperimento però
finì male, racconta la storia, dematerializzando il vascello a
Philadelphia per vederlo rimaterializzato, equipaggio compreso (fuso con
la nave), alle Norfolk. L’Esperimento Philadelphia è divenuto il
baluardo del movimento “mystique” che circonda Nikola Tesla. Infatti la
sua tecnologia, anche se non vi sia assolutamente alcun documento che ne
comprovi la veridicità, sarebbe vagamente imputata al fenomeno della
sparizione avvenuto durante l’esperimento e, ovviamente, lui fu presente
a bordo a presiedere a tutte le operazioni tecniche. La cosa divertente
è che asserendo queste speculazioni senza fondamento, il movimento
“mystique” non si accorge di commettere uno dei più improbabili errori
temporali che possano esistere: la storia dell’Esperimento Philadelphia è datata 1944, mentre Tesla morì nel Gennaio del 1943.
La tecnologia radio di Tesla ha davvero
qualcosa a che vedere con un’altro esperimento governativo definito
HAARP? Questo famoso black-project di fatto esiste e come tutti sanno è
operativo in Alaska, e si tratta di un progetto basato interamente su un
lavoro di Tesla, ma quest’ultimo accennava all’utilizzo di un’emissione
a onde lunghe, mentre HAARP è ad onde corte, ossia si sviluppa su una
banda di frequenze (3-30 megacicli) che Tesla potrebbe non aver mai
esplorato. Anzi, egli stesso assunse persino che queste erano
relativamente inefficaci se comparate all’utilizzo di una banda a bassa
frequenza (sotto i 500 kilocicli). Un’altro fatto per cui è famigerato
l’esperimento HAARP riguarda la stimolazione e il riscaldamento della
ionosfera, ma Tesla insisté sino allo stremo sulla sua totale
inesistenza, e che se fosse mai esistita non avrebbe avuto assolutamente
alcun effetto sulla propagazione radio (dal suo libro “The True
Wireless”). Come la mettiamo dunque con le affermazioni fatte da certi
gruppi “cospirazionisti”? Ne sanno davvero qualcosa su cosa sia HAARP,
oppure sono tutte congetture fine a se stesse pur di gettare fiumi di
bit nella rete?
Altre voci incontrollate asseriscono che
il disastro avvenuto nella foresta Siberiana della Tunguska, rasa al
suolo nel 1908 da una grande esplosione, fu provocato dal
trasmettitore-amplificatore di Tesla situato dall’altra parte della
Terra. Queste voci sono un fenomeno davvero curioso che non cesseranno
mai di esistere. Infatti, al movimento “mystique” poco importa se a quel
tempo Tesla non avesse alcun trasmettitore-amplificatore con cui
giocare, senza calcolare quanto sia difficile immaginare che questo
dispositivo fosse dotato di una potenza tale da scatenare esplosioni da
ben 15 kilotoni!!!
Che dire poi degli UFO e
dell’antigravità? Entrambi sono soggetti di discus
sione associati a
Tesla. Eppure esistono solamente alcune note scritte dall’ingegnere
serbo di carattere prettamente speculativo. Infatti, se avesse potuto
davvero creare questo tipo di soluzioni, non si spiega come mai alcuni
dei suoi velivoli brevettati utilizzano un sistema assolutamente
convenzionale per il flusso dell’aria. Alcuni esperimenti di antigravità
impiegano alcune bobine di Tesla come alimentatori ad alta tensione,
così, alcuni ufologi hanno speculato che i dischi volanti
utilizzerebbero una doppia uscita-in-fase fornita da queste bobine.
Ovviamente, speculazioni a parte, non vi è nulla di concreto.
Tesla viene anche celebrato per il
famoso progetto del raggio elettrico che presentò alla stampa come il
“Raggio della Morte”. Egli esplorò questa geniale invenzione basata sul
“vuoto” con l’ausilio di alcuni prototipi da laboratorio, e i disegni di
questo progetto sono presenti nella letteratura contemporanea, ma Tesla
non li mise mai al vaglio dell’ufficio brevetti. A una conferenza
stampa organizzata in occasione di uno dei suoi compleanni, il raggio
della morte venne sensazionalizzato dai media che gli attribuirono un
risalto eccessivo e sproporzionato se comparato ad altre invenzioni che
invece avevano già trovato posto nell’archivio brevetti.
C’è così tanta fantasia, folclore e
disinformazione gravitano attorno a questo geniale inventore, che uno
scrittore che si avventuri nei meandri della sua intricata storia,
difficilmente riesce a trovare una base solida sulla quale appoggiarsi.
Pertanto, è idea saggia, buona e giusta entrare in contatto con il
background di Tesla gettandosi a capofitto nella sperimentazione
diretta, costruendo di prima mano i suoi circuiti, come ad esempio la
famosa “bobina”, prima di affermare certe sensazionalistiche
conclusioni. Questo tipo di approccio potrebbe aiutare enormemente lo
scrittore dal venire consumato dalla propaganda mistificatrice del
movimento “mystique”. Infatti, focalizzandoci esclusivamente sulla sua
vita e suelle sue presunte manie, non facciamo altro che aprire le porte
a questa degradante sofisticazione, speculando ulteriormente sul mito
che Tesla rappresenta nel nostro immaginario, mentre invece è richiesta
una certa obbiettività e disciplina, poiché praticamente quasi tutta la
letteratura presente è stata purtroppo infettata da speculazioni di ogni
sorta e prive di fondamento.
CIO’ CHE TESLA HA DAVVERO FATTO
La seguente lista presenta finalmente in
modo dettagliato e senza fronzoli, l’apporto della tecnologia di Tesla
alla nostra civilizzazione, secondo l’archivio brevetti: Tesla ha
inventato il sistema di alimentazione di 60-cicli a corrente alternata
che sfruttiamo ancora oggi; le dinamo, i trasformatori, i motori, i
regolatori e le lampade ad arco. Un punto di svolta nel suo lavoro lo si
ebbe nel 1891, quando Tesla brevettò il suo Method and Apparatus for Electrical Conversion and Distribution
(US Patent n° 462,418), il quale fu il suo primo dispositivo di
illuminazione ad alta-frequenza alimentato da un’oscillatore a
spinterometro come quello che guida la sua famosa bobina. Nel 1891
incominciò un periodo di grande inventiva che lo condusse a produrre
appunto la “bobina di Tesla”, dispositivi radicali di illuminazione
privi di filamento, l’elettroterapia, l’alimentazione wireless e,
ovviamente, la radio.
Anche se molto della lavoro ad
alta-frequenza di Nikola Tesla è stato depositato in brevetti, molti di
essi non furono mai prodotti mentre altri invece si, come ad esempio la
Radio. Infatti, dopo decenni di litigi e contenziosi con l’inventore
italiano Guglielmo Marconi, la priorità nella sua invenzione fu decisa
dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1944 e attribuita totalmente
all’inventore serbo.
Arriviamo alla cosiddetta “free energy”. Tesla brevettò il concetto di ricevitore di spazio-energia fondamentale
nel 1901 (US Patent n° 685,957), la cui funzione sarebbe quella di
collezionare l’energia dell’ambiente e convertirla in una pratica
trasmissione elettrica. Un esempio tipico dell’applicazione di questa
energia sono i pannelli solari elettrici, ma che Tesla avesse progettato
con successo qualche simile prototipo realmente funzionante è
difficilmente documentabile. Uno dei suoi nipoti scrisse in un documento
del 1931 di aver guidato un veicolo personalizzato dallo zio a Pierce
Arrow, il quale veniva alimentato da un motore elettrico di 80 cavalli, e
che a sua volta non veniva alimentato da un grosso pacchetto di
batterie ma da un ricevitore di spazio-energia fondamentale.
Questo dispositivo consisteva in un circuito composto da 12 tubi
rettificatori a vuoto operativi a catodo freddo, assemblato in una
scatola radio-ricevente che misurava 24 x 12 x 6 pollici. Secondo il
resoconto, il dispositivo alimentò il pesante veicolo per oltre 50
miglia (circa 80 km) alla velocità di 90 miglia orarie (circa 144 km
orari). Durante il tragitto, Tesla avrebbe detto al nipote che il
dispositivo “free energy” avrebbe potuto fornire tutta l’energia
necessaria ai bisogni di una qualsiasi abitazione, e che l’energia
prodotta in eccesso si sarebbe potuta distribuire in più abitazioni
diverse. Forse questa storia è vera, o forse no, ma questo è il solo
resoconto che abbiamo su questo fantomatico dispositivo, il quale fa
parte di un periodo della vita di Tesla del quale si sa molto poco.
Concentrandoci sulle note confiscate di
Tesla circa le sue centrali di alimentazione spazio-energia, altri
successivi inventori hanno potuto dimostrare con successo altri
dispositivi similari (Morey, Plauson, Coler, Hendershot, Stubblefield)
ma questi hanno ricevuto più punizioni che ringraziamenti per il loro
sforzi.
Tesla disse: “L’energia elettrica è
ovunque, presente in quantità illimitata, e potrebbe alimentare i
macchinari di tutto il mondo senza l’utilizzo di carbone, olio, gas o
qualsiasi altro combustibile”. Questa sua verità è senza’altro il
più grande di tutti i tabù, e l’evidenza più determinante è data
certamente dal fenomeno dei fulmini, in particolarmodo di quelli che
hanno luogo ad alta quota (sopra le nubi).
Quanto riportato è assolutamente
affascinante, com’è affascinante affermare che la tecnologia richiesta
per mettere in pratica la “free energy” sia ancora immatura e spartana,
oppure che essa sia ancora chiusa a chiave nei files segreti del governo
in attesa di venire rilasciata. Sì, tutto questo è certamente
affascinante, ma solo se ignoriamo i brevetti archiviati e il resto
della letteratura disponibile, la quale, se esaminata con cura e dovizia
potrebbe rilasciare la conoscenza necessaria a procedere ad uno
sviluppo pratico. Se è vero come Tesla disse che l’energia elettrica è
presente ovunque e che può essere sottomessa all’uso pratico, allora la
scarsità di energia potrebbe diventare un mito… nel frattempo però,
occorrerebbe prima liberarsi del mito e del folclore che circonda il suo
prezioso lavoro.
RISORSE:
[1] “Prodigal Genius” by John O’Neal, 1946 (Doubleday).
[2] “The Philadelphia Experiment Reconsidered” si tratta di una vera inchiesta critica da parte di uno storico militare. Electric Spacecraft Journal, No. 8 (electricspacecraft.com); il rapporto della Marina si trova su http://www.history.navy.mil/faqs/faq21-2.htm
[3] “The Problem of Increasing Human Energy” (Wilder) è uno dei rari discorsi sull’ignegneria sociale di Nikola Tesla.
[4] “Tesla’s Pierce Arrow” and his New Yorker Hotel days. L’articolo può essere trovato in Extraordinary Technology, Vol. 1, No. 2. (teslatech.info)
[5] “2003 Blackouts”: The American Free Press of 10/20/03 (americanfreepress.com)
[6] “Windmills of Light, A Short History of the Radiometer” di Franklin Ellsworth Clarke, Borderlands Journal, 1st Qtr. 1996
[7] “The Life of Sir William Crookes” di Gerry Vassilatos, 1st Qtr. 1998; incluso il Vassilito’s Vril Compendium IV, Electric Ray Technology
[8] “The True Wireless” di Nikola Tesla, High Voltage Press (teslapress.com)
[9] “The Anti-Gravity Handbook” di David Hatcher Childress [link]
Fonte: https://web.archive.org/web/20101220130653/http://www.automiribelli.org/?p=698
[2] “The Philadelphia Experiment Reconsidered” si tratta di una vera inchiesta critica da parte di uno storico militare. Electric Spacecraft Journal, No. 8 (electricspacecraft.com); il rapporto della Marina si trova su http://www.history.navy.mil/faqs/faq21-2.htm
[3] “The Problem of Increasing Human Energy” (Wilder) è uno dei rari discorsi sull’ignegneria sociale di Nikola Tesla.
[4] “Tesla’s Pierce Arrow” and his New Yorker Hotel days. L’articolo può essere trovato in Extraordinary Technology, Vol. 1, No. 2. (teslatech.info)
[5] “2003 Blackouts”: The American Free Press of 10/20/03 (americanfreepress.com)
[6] “Windmills of Light, A Short History of the Radiometer” di Franklin Ellsworth Clarke, Borderlands Journal, 1st Qtr. 1996
[7] “The Life of Sir William Crookes” di Gerry Vassilatos, 1st Qtr. 1998; incluso il Vassilito’s Vril Compendium IV, Electric Ray Technology
[8] “The True Wireless” di Nikola Tesla, High Voltage Press (teslapress.com)
[9] “The Anti-Gravity Handbook” di David Hatcher Childress [link]
Fonte: https://web.archive.org/web/20101220130653/http://www.automiribelli.org/?p=698