2.9.14

OSTIE Made in China – I fedeli in rivolta si rifiutano di ricevere la COMUNIONE

Dopo il caso Italia in cui il cinese sarà insegnato nelle scuole elementari ( leggi qui )... una singolare protesta dei parrocchiani di una chiesa in provincia di Isernia – Molise fa discute ancora sul caso "Cinesi ovunque" aperto dal noto comico Beppe Grillo.

Da un paio di Domeniche si rifiutano di ricevere la comunione in quanto, qualche settimana fa, un catecumeno ha notato che la confezione dalla quale venivano prelevate le ostie riportava la dicitura MADE IN CHINA.



L’uomo, intervistato dal nostro giornale ha dichiarato: “E’ un’assurda contraddizione che un paese di matrice buddhista come la Cina possa produrre ostie utilizzate per il rito cattolico. A prescindere da questa rilevante motivazione teologica, c’è anche da dire che noi fedeli non ci fidiamo affatto della qualità e metodo di preparazione (non sappiamo se sono state rispettate le norme igieniche) di questo prodotto. Oltretutto ho notato che la confezione è addirittura priva del marchio CE di controllo. Sin quando il parroco non cambierà idea e utilizzerà ostie MADE IN ITALY ci rifiuteremo di ricevere il sacramento.”

Il parroco, Don Ermes M. è irremovibile nella sua decisione:

“Se non vogliono ricevere le ostie che ho acquistato a stock per far fronte alla poca disponibilità di denaro di questa Chiesa, non mi interessa niente! Peggio per loro! Le ho prese da internet, tramite il sito alibaba.com; costano 4 volte di meno rispetto a quelle italiane e sono anche più saporite! Una confezione da 500 pz., che solitamente costa 3 € , l’ho pagata soltanto 0,75 cents. E’ mio onere gestire la cassa della parrocchia con responsabilità. I fedeli si lamentano ma intanto le offerte da parte loro sono sempre più scarse!”