"Ho visto troppe polemiche ideologiche su una mia decisione che invece riguarda solo il rispetto della legge. Io ho inteso solo far rispettare la legge". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in una serie di interviste ai tg nazionali sulla circolare, da lui redatta, sui matrimoni gay.
La Reazione non si è fatta attendere stanotte, sotto il balcone di Alfano.
Ecco le foto:
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"Non ho fatto alcun attacco alle autonomie locali dei sindaci - ha aggiunto il titolare del Viminale - ma, anzi, ho vigilato attraverso i prefetti, come è nei miei poteri e nel dovere dello Stato". "La legge italiana - ha ripetuto il ministro in una serie di interviste al Tg1, Tg2 e Tg5 - non prevede che due persone dello stesso sesso possano sposarsi". E "men che meno è possibile che due persone che si sposano all'estero, dello stesso sesso, trascrivano poi, nei registri dello Stato civile italiano, il loro matrimonio".
Il titolare del Viminale ha infatti annunciato l'invio di una circolare ai prefetti, affinché invitino formalmente i sindaci a cancellare le trascrizioni delle nozze gay contratte all'estero. Immediata è stata la rivolta tra primi cittadini: da Bologna a Napoli, da Roma a Grosseto. I sindaci non ci stanno e hanno invitati alla disobbedienza.
La maggioranza di governo, quindi, si spacca, fra Ncd che sostiene Alfano e Pd e Sel che lo invitano a lasciar fare al Parlamento, mentre tutte la comunità gay, sia di sinistra che di destra, puntano il dito contro il ministro.
A questo punto, forte del consenso dei loro Sindaci, Le coppie gay finora sposate si sono riversate sulla strada di fronte l'abitazione di Alfano per consumare il loro amore " liberamente sotto gli occhi di tutti ", come recita un loro striscione.
